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Il Salento, rinomato per le sue spiagge cristalline per gli ulivi scultorei e centenari, è la terra d’origine della Pietra leccese, detta in dialetto salentino leccisu o anche “la pietra gentile”.
È una roccia calcarea nota per la sua plasmabilità per la presenza al suo interno di argilla che la rende facilmente modellabile, morbida al taglio e alla lavorazione dello scalpello.
La pietra “gentile” è l’interprete principale del Barocco leccese nei magnifici monumenti e scenografie urbane, palazzi e chiese della “Firenze del Sud” e del Salento intero.
Architettura religiosa civile e militare in questa terra meravigliosa è realizzata in Pietra leccese: fregi, capitelli, pinnacoli e rosoni decorano palazzi e chiese rendendo questo territorio un palcoscenico magico. Il palazzo dei Celestini e l’adiacente Chiesa di Santa Croce, la Chiesa di Santa Chiara e il Duomo, sono solo alcuni esempi meravigliosi.
Un tempo definito il marmo dei poveri, è un materiale naturale tra i più preziosi della Puglia. La città di Lecce sorge proprio in una zona di affioramento di questa roccia.
Splendida e abbagliante sotto il sole torrido delle giornate estive, dorata e magica, quando il sole tramonta.
Il colore di questa pietra è unico, tra il bianco e il giallo paglierino, è composta in gran parte da carbonato di calcio, carbonato di magnesio, argilla e sabbia.
La Pietra leccese affiora naturalmente dal terreno e si estrae dal sottosuolo in immense cave a cielo aperto, scavate nel terreno, raggiungendo anche i cinquanta metri di profondità.
I siti di estrazione sono sparsi su tutto il territorio salentino, in particolare nei comuni di Lecce, Corigliano d’Otranto, Melpignano, Cursi e Maglie.
Il leccisu viene estratto in forma di parallelepipedi di varia dimensione; morbida e plasmabile la pietra si estrae facilmente.
Durezza e resistenza della pietra, una volta estratta, crescono con il passare del tempo, e nella consolidazione la pietra assume la sua tipica tonalità di colore.
Per rendere il leccisu più durevole alle intemperie, i maestri scalpellini e scultori dell’età barocca trattavano la roccia con il latte.
Il blocco di Pietra leccese veniva bagnato a spugna o immerso completamente nel liquido; il lattosio, entrando all’interno delle porosità, produceva uno strato impermeabile che ha conservato la pietra fino ai giorni nostri.
Hometrèschic ha scelto la Pietra leccese per la sua luce unica, per il suo fascino intramontabile e la versatilità per interventi sia in ambienti classici che contemporanei e di tendenza.
Per ottenere pavimentazioni originali sia in interno che esterno si possono usare dei formati fissi montati senza fuga per un effetto minimale e di gusto ricercato.
Quando dobbiamo intervenire su immobili storici o casolari dal fascino antico, la pietra leccese può essere utilizzata mescolando più formati e una posa a fuga stretta per ottenere effetti in piena sintonia con il “genius loc”.
Nei diversi formati le lastre vengono proposte con il bordo bisellato o a spigolo vivo, per pose tradizionali o per ottenere effetti diversificati.
La struttura della Pietra leccese è molto fine e si può macchiare, il problema è facilmente risolvibile effettuando una corretta protezione del materiale con un prodotto idrorepellente che manterrà le vostre pavimentazioni belle e immutabili nel tempo.
Hometrèschic ha scelto questo pregiato materiale per le sue caratteristiche uniche e per l’altissima qualità e duttilità nelle applicazioni di design.
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