Let the sun come in: una distesa di ulivete a perdita d’occhio che declina dolcemente fino al mare su cui si aprono splendide spiagge di sabbia bianchissima dall’acqua cristallina.
Questo è il colpo d’occhio che si presenta a chi arriva nel Salento.
Lo sguardo si perde nella lucentezza del paesaggio e il profumo del mare annuncia già le nostalgiche atmosfere della vicina Grecia.
Nel centro del vasto territorio troneggia la città di Lecce, detta a buon diritto la “Firenze del Sud” per la ricca architettura del suo Barocco, con i magnifici monumenti, le scenografie urbane, i palazzi e le chiese.
Il Palazzo dei Celestini e l’adiacente Chiesa di Santa Croce, la Chiesa di Santa Chiara e il Duomo sono solo alcuni esempi di come architetti ingegnosi e artigiani sapienti hanno saputo mettere ottimamente a frutto le risorse del loro territorio.
Tutta l’architettura religiosa, civile e militare in questa terra meravigliosa è realizzata in Pietra Leccese: fregi, capitelli, pinnacoli e rosoni sapientemente lavorati decorano palazzi e chiese rendendo questo territorio un palcoscenico magico.
La pietra gentile che viene da lontano
La Pietra Leccese o Leccisu nel dialetto salentino, è una pietra calcarea, molto resistente all’usura del tempo, unica nel nostro paese e rara nel mondo.
Una pietra simile si trova solo sull’ isola di Malta.
La “pietra gentile” è nota per la sua plasmabilità, dovuta all’alto tasso di argilla che contiene e che la rende facilmente modellabile, morbida al taglio e alla lavorazione dello scalpello. La pietra leccese è utilizzata sin dall’antichità.
Nella Terra d’Otranto, infatti, si ritrovano dolmen, presso Melendugno e nel territorio di Minervino, menhir, statue e costruzioni romane, fabbricati in Leccisu.
Si deve a Gian Battista Brocchi, nel suo studio sulla configurazione geologica salentina (1818), l’identificazione, la denominazione e la prima datazione nel Miocene, fra Secondario e Terziario, della Pietra Leccese.
Al suo interno i paleontologi hanno rinvenuto le testimonianze della sua origine marina: fossili di cefalopodi, delfini, capodogli, denti di squali, pesci, tartarughe e coccodrilli.
Caratteristiche tecniche
La Pietra Leccese affiora naturalmente dal terreno e si estrae dal sottosuolo in immense cave a cielo aperto che raggiungono anche i cinquanta metri di profondità.
L’estrazione è semplice poiché il Leccisu si lascia incidere facilmente e viene sezionato in parallelepipedi di varia dimensione.
La durezza della pietra varia a seconda della profondità dei sedimenti.
I banchi calcarei superficiali, più morbidi, sono utilizzati per l’estrazione di pietra adatta a realizzare sculture e decorazioni.
Dai banchi più profondi si estrae il materiale più duro, impiegato nell’edilizia, per i piani di calpestio o la pietra refrattaria utilizzata per i caminetti.
Una volta estratta la resistenza della pietra cresce con il passare del tempo grazie al processo naturale di consolidazione che le fa assumere una tonalità di colore ambrato simile a quella del miele.
I siti di estrazione del Leccisu sono sparsi su tutto il territorio salentino e in particolare nei comuni di Lecce, Corigliano d’Otranto e Melpignano.
Per rendere il Leccisu più resistente alle intemperie, i maestri scalpellini dell’età barocca trattavano i blocchi di pietra immergendoli completamente nel latte.
Il lattosio, entrando all’interno delle porosità della pietra, produceva uno strato impermeabile che l’ha conservata fino ai giorni nostri.
Oggi invece la pietra leccese viene protetta trattandola con un prodotto idrorepellente che mantiene piastrelle e pavimentazioni belle e immutabili nel tempo.
Tipologia e unicità della Pietra leccese
Abbagliante sotto il sole torrido delle giornate estive, ma dorata e magica, quando il sole tramonta, la Pietra Leccese ha un colore unico fra il bianco e il giallo paglierino.
Negli ultimi anni si è assistito ad un ritorno d’interesse per la lavorazione di questo materiale, sia per l’architettura e il décor che per gli oggetti di artigianato.
Hometrèschic ha scelto la pietra leccese per la sua luce unica, il suo fascino intramontabile e la sua versatilità che permettono interventi sia in ambienti classici che contemporanei o di tendenza.
Per ottenere pavimentazioni originali sia in interno che in esterno si possono usare dei formati fissi montati senza fuga per un effetto minimale, molto grafico e di gusto ricercato.
Quando dobbiamo, invece, intervenire su immobili storici o su casolari dal fascino antico, la pietra leccese può essere utilizzata mescolando più formati con una posa a fuga stretta che ottiene effetti in piena sintonia con il “genius loci” del vostro immobile e del suo ambiente storico e paesaggistico.
Le scelte degli esperti di Hometrèschic
Homestrèschic vi propone la Pietra Leccese, rigorosamente prodotta in Italia, in lastre a bordo bisellato o a spigolo vivo, per pose tradizionali o per ottenere effetti diversificati.
I formati vanno da un minimo di 35×17,5×1,5 cm a un massimo di 80x26x2,5 cm.
Per ogni ulteriore informazione contattate i tecnici di Hometrèschic su: info@hometreschic.com
Il sole estivo ci tenta, chiedendoci superfici morbide da riempire di riflessi dorati. Concediamogli la possibilità di riscaldare l’atmosfera delle nostre case e dei nostri giardini, facendolo cullare su pavimentazioni e rifiniture di una splendida Pietra Leccese.
Isidore Löwenthal